Relazione n. 1
Eravamo nel laboratorio di Visio e tu mi mettevi degli oggetti davanti, io dovevo guardarli e mettere la mano davanti alla telecamera e prenderli. Io, quella volta, avevo Visio sulla pancia. Un giorno di questi è arrivato Antonio e mi ha detto se volevo usare il metodo più facile, io gli ho detto di sì e lui mi ha detto che bastava mettere la mano sull’oggetto senza prenderlo. Io gli ho detto che volevo provarlo, così Riccardo mi ha messo più oggetti davanti e io ho capito subito:
il primo l’ho guardato e ho guardato qualcosa di capovolto e corto ed ho capito che era un bicchiere, poi l’altro ho guardato qualcosa di capovolto e circolare e ho capito che era una pallina, poi ho guardato qualcosa di quadrato, corto e molto capovolto ed ho capito che era una scatola.
In questo modo era più facile trovare l’oggetto e, con il Visio sulla pancia, le sensazioni erano più forti di quando l’avevo sulla mano.
G (9 anni)
Relazione n. 2
In quest´altra relazione volevo dirti se ti ricordi quando abbiamo fatto i quadri, la prima volta che sono uscita fuori con Visio. Ho guardato prima le porte, poi i quadri ed ho capito che le porte avevano tre montanti e una maniglia.
Sono uscita fuori ed ho visto qualcosa di quadrato, così ho allungato la mano e ho visto che esso era un quadro; poi sono andata avanti ed ho visto qualcosa di verticale, così ho capito che era un montante della porta; dopo ancora ho continuato a camminare e ho visto tante cose quadrate, così ho allungato sempre la mano e ho capito che essi erano tanti quadri, uno vicino all´altro. Così ho capito che la forma dei quadri era quadrata, poi appena sono andata avanti non ho visto qualcosa di quadrato, ma ho visto qualcosa di corto e lungo, o meglio di corto e verticale; così ho capito che era il bordo del quadro e non un quadro completo. In questo modo ho capito com´erano fatti i quadri.
Riccardo ricordi quando ho fatto il bordo dei muri?
Ricordo che ero sempre fuori dal Laboratorio Visio e ero contenta di guardare una cosa nuova. Appena ho allungato la testa ho sentito qualcosa di orizzontale e molto forte, così ho allungato la mano ed ho visto che era il bordo di un muro. Ho continuato a camminare ed ho visto qualcosa di verticale e allungando la mano ho capito che era il montante di una porta, poi ho sentito qualche altra cosa di verticale ed ho capito che era il montante centrale della porta, poi ancora un´altra cosa verticale, era il montante destro della porta. Così ho continuato a camminare e ho visto qualcosa di orizzontale e molto lungo, era una cosa che si sentiva molto bene con Visio e allungando ancora la mano ho capito che anch´esso era un bordo di un muro. Così ho continuato a camminare finché non ho sentito più cose verticali sotto il muro ed ho capito che era il bordo di un muro di un montante di una porta. Così io ho capito com´era fatto il bordo di un muro che era orizzontale e che era sotto il muro.
g (9 anni)
Relazione n. 3
Riccardo in questa relazione voglio dirti quando siamo andati sulla scala, quel giorno che il Visio scottava molto. Forse non ricordi molto bene, perché è passato molto tempo, ma io ricordo bene che tu mi hai messo in posizione della scala, mi hai fatto guardare un gradino, poi ti ho detto che io sentivo qualcosa di orizzontale, piatto e molto spesso. Così ho toccato ed ho visto che era uno scalino. All´inizio andava bene, poi ho continuato a sentire molte cose orizzontali e piatte ed ho capito che erano tante scale. Dopo ho guardato a destra ed ho visto qualcosa di verticale e molto sottile, così ho sentito che era la ringhiera e a sinistra ho sentito la stessa sensazione ed era l´altra parte della ringhiera. Poi tu mi hai detto di salire le scale, prima vederle, toccarle e salirle. All´inizio io salivo le scale tranquillamente, poi dopo un po´ di tempo ho sentito che il Visio, sulla pancia, scottava, ma siccome io sono timida non te l´ho detto e ho continuato a camminare. Sentivo ogni scalino e tu mi hai detto di piegarmi a toccarlo ed io mi sono piegata anche se Visio sulla pancia scottava. Quindi mi sono piegata a sentirli e poi ho salito le scale ed ho continuato a salirle fino in cima e sono scesa con l´ascensore.
g (9 anni)
Relazione n. 4
Riccardo ti ricordi quando sei tornato dall´Australia?
Mi hai detto che dovevamo fare un ripasso e ritornare per l´ultima volta nel Laboratorio Visio. Mi sono accorta che fare i ripassi mi piaceva, anche se ero molto ansiosa di imparare cose nuove.
Appena entrata nella stanza tu mi hai fatto accendere Visio e ho guardato qualcosa che già conoscevo: una scatola di cartone. Questa cosa mi ha reso molto felice, perché ero riuscita in poco tempo a trovarla.
Non so se poi ricordi quando abbiamo fatto il ripasso del corridoio, tu eri tornato dall´Australia e avevi deciso di farmi fare il ripasso dei quadri. Io ero felice di farlo, ma ero molto ansiosa di imparare cose nuove e di andare a sentire il cinguettìo degli uccelli ed il rumore delle macchine. Ho rivisto ancora una volta i quadri ed ho capito che era molto facile ritrovarli, infatti questa è una sensazione già conosciuta.
Riccardo ricordi martedì, quando sono stata tutto il giorno all´Enea?
Mi sono divertita un sacco, perché la mattina ho lavorato con Visio, il pomeriggio ho lavorato sulla tastiera. E´ stata una cosa nuova guardare e schiacciare i tasti. I tasti davano sensazioni diverse: alcuni davano su Visio la sensazione corta e fina, altri davano la sensazione più spessa. Questi tasti mi hanno resa felice, perché io potevo finalmente capire il senso del suono.
g (9 anni)
Relazione n. 5
Martedì sono andata all´Enea, con Riccardo ho fatto le scale. Con Visio ho sentito delle linee orizzontali e spesse, le ho toccate ed ho capito che erano le scale; man, mano le ho scese e dopo tanto cammino sono andata fuori, in un bel giardino. Riccardo mi ha detto che potevo toccare una pianta, così ho scelto una pianta molto bassa. Le foglie erano molto larghe, quindi si potevano vedere facilmente con Visio. Questa pianta mi ha reso molto contenta, perché sono riuscita a capire la sua forma.
Dopo aver visto la pianta siamo tornati su con l´ascensore, ho fatto tutto il corridoio da sola e sono arrivata fino alla stanza di Antonio, perché conoscevo bene i quadri e le porte che c´erano.
g (9 anni)
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