Pitagora disse «Tutto è misurabile» e, visto che una misura è espressa con un numero, arrivò a enunciare «Tutto è numero». Ma ci sono delle cose che non è possibile misurare con esattezza. Infatti, non è possibile misurare esattamente la circonferenza di un cerchio neanche usando le più affermate tecniche di calcolo e i più potenti strumenti elettronici esistenti.
Questa riflessione è inconfutabile poiché per il calcolo della sua lunghezza noi ci dobbiamo riferire a un numero (pigreco) che ha in sé una quantità infinita di numeri dopo l’intero. Non è possibile, quindi, misurare grandezze incommensurabili quali lo spazio e le linee curve.
Ma anche il pensiero dell’uomo è un’entità incommensurabile!
Ebbene, quando mettiamo in campo questa riflessione si avverte la sensazione di trasformare in un colpo tutto ciò che la civiltà ha costruito basandosi sulla ‘quantità’ per ridurlo a semplice illusione. Solamente facendo riferimento a un numero irrazionale, in un caso, o a una immagine esterna a noi che ha generato il pensiero, nell’altro caso, noi potremo avere la ‘idea’ della lunghezza della circonferenza di un cerchio o la ‘idea’ del pensiero. Questa ‘idea’ esprime la ‘qualità’ dell’entità. In noi, allora, emerge la capacità di ‘comprendere l’incommensurabile’.
È come se, attraverso tale comprensione, la realtà intrinseca di quella misura assumesse un valore reale anche in noi.
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