C’è sempre stata nell’uomo l’aspirazione di disporre di un ‘genio’ come quello della Lampada di Aladino capace di ‘concretizzare’ i desideri.
La fiaba di Aladino e della lampada magica è, senza alcun dubbio, il racconto più discusso dell’intera raccolta de Le mille e una notte per le sue fonti e per la sua originalità. Ma è anche il più indicato per suscitare significati e simbologie metaforiche, in particolare nel corso della stupenda età adolescenziale, caratterizzata da una intensa attività nella sfera immaginativa.
In quel periodo della vita miti, narrazioni e avventure contribuiscono alla costruzione di un universo dove ogni possibilità è aperta. La lampada di Aladino è capace di trasfigurare il proprio concreto presente per metterlo a livello dei sogni. Si ha allora l’impressione di poter ottenere ogni cosa e si dà libero sfogo ai sogni – una vera e propria fuga dal reale – con i quali si superano i limiti della scienza e anche i limiti umani.
Successivamente, il potere del ‘Genio nella lampada’ viene trasferito alla scienza e alla tecnologia, come area di conoscenza per rendere possibile ciò che ora, essendo un sogno, è impossibile.
«…Situazioni di sogno che divengono desideri quando il contesto ci colloca diversamente. È qui che compare spontaneo il senso dell’anello mancante.» da Giasone– antonio (1992)
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