«Un pentagono di discipline. La rivisitazione critica delle altre discipline, estranee alla nostra cultura originaria di informatici, matematici, elettronici e tecnologi, ha preso le mosse da tre scienze cardinali: biologia, fisica e (udite, udite!) psicologia. Addentrandoci, con forti dosi di passione e ingenti scorte di umiltà, ci siamo accorti di scivolare ben presto nella fisiologia e nelle altre branche della medicina e di approdare, infine, alla eterna disputa tra idealismo e materialismo, cioè al centro dell’universo della filosofia. Ci siamo inoltrati all’interno del castello […], stanza dopo stanza, trovando in ognuna una nuova porta, timorosi e attratti dall’idea di trovare, alla fine, la porta murata […]. Lo studio dei processi mentali è infatti destinato, a detta di alcuni studiosi delle più diverse discipline, a infrangersi contro insormontabili barriere conoscitive. […] Senza avere la presunzione di contrapporsi a importanti maestri del pensiero, sosteniamo che una breve ma significativa parte del cammino nello studio della mente è stata coperta con successo e numerosi ulteriori traguardi sono visibili all’orizzonte. Ogni traguardo è posto ad una quota più elevata del precedente e dal suo punto di osservazione è visibile un orizzonte più ampio. D’altra parte chi può negare che la cultura non rappresenti uno strumento, e di quale potenza!, per la difesa del DNA della specie umana? Non siamo forse all’inizio di una nuova fase dell’evoluzione biologica in cui la conoscenza è parte integrante dei processi di selezione e sopravvivenza?»
(Processi mentali, a cura di Nicola Pacilio e Sandro Taglienti, ENEA 2002)
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